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Il motore che equipaggiava la 208, derivato da quello della Dino 208 GT4, fu concepito per affrontare adeguatamente la crisi petrolifera del decennio 1970/80, consumando ed inquinando meno rispetto alla versione 3 000 cc; nonché la recessione finanziaria italiana di quegli stessi anni, evitando la pesante tassazione che gravava sui motori di oltre 2 000 cc. La stessa strategia fu adottata dalla Lamborghini e dalla Maserati, con modelli d'auto specifici a quella situazione.
Meccanicamente ed esteticamente identica alla 308 con motore aspirato V8 di 2 926 cm³, si differenziava per il motore, un V8 di 1 991 cc, sovralimentato dal 1982.
Questo propulsore fu dealesato rispetto al predecessore, cioè gli fu ridotto il diametro dei cilindri fino a 66,8 mm, portandolo ad essere a corsa lunga (71,0 mm). Questi accorgimenti portarono il propulsore ad essere il più piccolo V8 mai costruito. Produceva una potenza di 155 HP a 6 800 giri/minuto e, alimentato da 4 carburatori Weber, disponeva di una coppia motrice di 170 N m erogata a 4 200 giri[1].
Era disponibile in due versioni di carrozzeria, coupé chiusa, GTB, e con tettuccio asportabile in versione targa, GTS. Complessivamente furono prodotti 160 esemplari della GTB e 140 esemplari della GTS.
Nel 1982 furono introdotte l’iniezione meccanica e la sovralimentazione, che portarono la potenza erogata a 220 Hp. Inizialmente tale motorizzazione fu disponibile solo per la GTB. Poi, nel 1983, arrivò anche per la GTS. Nacque così la Ferrari 208 Turbo in versione berlinetta GTB e spider GTS. Complessivamente furono prodotti 437 esemplari della 208 GTB Turbo e 250 esemplari della 208 GTS Turbo.
Nel 1985 furono apportate alla vettura modifiche minori, in contemporanea al lancio della Ferrari 328. La produzione della Ferrari 208 terminò nel 1986 con l’introduzione della Ferrari GTB Turbo e della Ferrari GTS Turbo.
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